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LA MEDIANITÀ: IPOTESI A CONFRONTO
di Giorgio Cozzi

E' POSSIBILE LA COMUNICAZIONE CON I TRAPASSATI?

La medianità: ipotesi a confronto

La corrente scientifica respinge i fenomeni della sopravvivenza perché non rientrano nelle possibilità di dimostrazione secondo i parametri attualmente codificati. Ma la casistica raccolta è imponente

Uno dei campi di indagine più conturbanti per la Parapsicologia è sicuramente l’ambito delle esperienze medianiche, in quanto molto interessanti da una parte e difficilmente spiegabili dall’altra. Di norma la Parapsicologia è principalmente orientata a descrivere, studiare, sperimentare i fenomeni di telepatia, chiaroveggenza, psicometria e precognizione (GESP, General Extra Sensorial Perception) ed eventualmente Psicocinesi (P.K.) perché più facilmente sperimentabili e sicuramente dovute a qualità umane. Ma il mondo del paranormale comprende ben altri ambiti di fenomeni, molto discussi, sia per la loro complessità di rilevazione, sia per le possibili interpretazioni o falsificazioni. In realtà spesso questo campo di eventi extra-ordinari si presenta ricco di fenomeni apparentemente paranormali, non sempre facilmente spiegabili.

La medianità non è spiegabile con le conoscenze scientifiche attuali
In questo intervento ci ripromettiamo di evidenziare alcune casistiche ben documentate e di per sé straordinarie, provenienti dal campo medianico, al fine di rilevare congruenze con l’approccio scientifico e sperimentale necessario per affermare l’esistenza dei fenomeni paranormali stessi. Tenteremo anche di tracciare un possibile filo che lega gli eventi naturali (tipici del concetto di materia) e le potenzialità di contatto con dimensioni diverse (tipiche del concetto di spirito). In sostanza esistono eventi improbabili che si rendono possibili nell’esperienza umana diretta? E se esistono come possono essere spiegabili con le conoscenze scientifiche attuali?
La letteratura parapsicologica riporta una quantità enorme di esperienze di medianità: in ogni epoca ci sono stati individui che hanno avuto visioni, udito voci avvertite come provenienti da dimensioni diverse da quelle della coscienza ordinaria, sia in modo diretto, sia in stato di trance, talvolta parlando come se fossero entità vissute nel passato.

ladyBrownGrande

Un’immagine famosa nella storia dello spiritismo, la foto (vera o falsa che sia) dello spirito di lady Brown

Per la Parapsicologia è sempre necessario accertare che quanto riferito non abbia alcuna possibilità di essere preconosciuto o inferito razionalmente o intuito casualmente. Inoltre per il ricercatore vale sempre il principio che si deve poter escludere la frode. In sostanza, laddove esiste la prova certa che le informazioni fornite dal medium siano effettivamente frutto di una percezione extrasensoriale, si può affermare che esse debbano essere interpretate come speciali qualità umane, indipendentemente dalla fonte da cui derivano.
Rimane il capitolo più grosso: come è avvenuto il processo di ricezione dei messaggi o dei contatti? Le teorie possono essere molte e nessuna sinora è stata ritenuta comunque soddisfacente. La corrente di pensiero che spiega l’evento come un contatto reale con l’aldilà, ovvero con defunti che sopravvivrebbero alla morte, si appoggia allo spiritismo (o spiritualismo) e fonda la propria ipotesi sull’esperienza stessa vissuta dal medium e dai partecipanti all’esperienza.
Tipicamente, in una seduta medianica un medium entra in uno stato di trance e comunica agli astanti messaggi per lo più di tipo religioso o valoriali, talvolta dando prove concrete di conoscere uno o più presenti, riferendo informazioni note solo all’interessato e pertanto non conosciute dal medium e talvolta nemmeno dall’interessato, che solo in un secondo momento, dopo opportune verifiche, ne conferma la veridicità. Ciò garantirebbe una “presenza” esterna che trasmette queste informazioni pertinenti e non disponibili alla mente materiale del medium, processo che avviene con modalità di comunicazione inspiegate.
Naturalmente per l’approccio scientifico la spiegazione è inadeguata in quanto non provabile la fonte, e nemmeno il processo intervenuto, almeno secondo le conoscenze attuali. Inoltre non è possibile costruire un esperimento che confuti o corrobori tale ipotesi, da ripetersi in diversi laboratori con la medesima metodologia, come preteso dalla comunità scientifica.
La ricerca parapsicologica pertanto opta per dividere l’aspetto fenomenico, dall’aspetto interpretativo, aperto a diverse opzioni. Ad esempio, si potrebbe pensare ad un “grande file” in cui sono contenute tutte le esperienze umane e con il quale un medium è in grado di collegarsi interpretando il filone informativo individuato e coerente con le storie passate e le persone presenti (l’inconscio collettivo di Jung o l’akhasha della cultura orientale), oppure a un mondo interconnesso sul piano energetico che favorisce la “risonanza morfica” tra parti dell’universo in contatto tra loro (ipotesi di Rupert Sheldrake), ciò che consentirebbe grazie all’afflato emotivo tra medium e partecipanti di “rivivere esperienze” correlate. Si può anche ridurre l’esperienza ad una sorta di telepatia tra medium e soggetto interessato, in quanto più facile da spiegare, anche se non sembra sempre applicabile.

I viaggi extracorporei e il coma lucido
A favore di ipotesi immateriali esistono altre fenomenologie che complicano le possibilità di lettura dei fenomeni medianici, ad esempio l’OOBE (Out of the body experience) ben documentata da Monroe e di cui la letteratura parapsicologica è ricca. La coscienza in questi eventi sembra staccarsi dal corpo e viaggiare nello spazio, posizionandosi in luoghi che vengono descritti con precisione e sotto controllo, dando ragione di una capacità del soggetto sperimentato di raccogliere informazioni in modo chiarovisivo. Dunque, se la coscienza può “staccarsi” dal corpo ed avere una vita, anche se temporanea, indipendente, allora è possibile pensare o sostenere che essa possa sopravvivere alla morte.

mediumship

Un’immagine simbolica dell’aldilà

Anche le esperienze perimortali (NDE Near Death Experience) sembrano portare sostegno alle ipotesi spiritiche, in quanto la descrizione di chi ha vissuto potenziali ultimi istanti di vita e primi istanti da morto (poi “ritornati” in vita dopo l’arresto delle funzioni vitali) ricalca un processo simile, verificatosi a tutte le latitudini, in cui un’entità incorporea sopravviverebbe in una dimensione successiva alla vita terrena. Il fatto che anche i bambini, quindi senza poter aver acquisito strutture di pensiero già orientate, confermino tale esperienza (ricerche di Melvin Morse) sembra dare consistenza a questa ipotesi.
In prevalenza la corrente scientifica respinge tali ipotesi perché non rientrano nelle possibilità di dimostrazione che il metodo della conoscenza codificata e ratificata richiede. I paradigmi attuali non lasciano via di scampo alle ipotesi spiritiche o spiritualiste e non è possibile, al momento, attendersi una caduta delle convinzioni scientifiche attuali a favore di un paradigma che comprenda l’esperienza spirituale. D’altronde Khun e Bohm hanno ben indicato come e quando un nuovo paradigma si afferma abbattendo il precedente, è una rivoluzione scientifica guidata da un cambiamento netto delle conoscenze innovative che rompe il fronte della conservazione.
Come si può ben capire il conflitto o il dilemma tra spirito e materia è molto forte e difficilmente superabile, allo stato attuale delle prove disponibili.

Un evento straordinario
Potrei raccontare molti eventi straordinari, di cui fu protagonista Venia, la sensitiva che ho seguito per anni. Ne ho scelto uno importante e significativo.
Una ventina di anni fa un aereo con a bordo il pilota e una famiglia italiana cadde nel Grand Canyon in un punto dove era difficile recuperarlo. Per un caso il marito e padre di due figli non salì a bordo e rimase a terra, lasciando al resto della famiglia il piacere del giro turistico. Lui si salvò e cadde nella disperazione più profonda. Era un imprenditore che non seguiva più la sua azienda ed era depresso in modo patologico. Un’amica americana, che conosceva il pilota, lo sognò una notte e si rivolse a lui per aiutare “Enzo” (nome di fantasia) che illanguidiva nel dolore. Il pilota suggerì in sogno di cercare nel suo libriccino il nome di una sensitiva italiana, cosa che lei fece, ma non trovò nulla. Successivamente avvertì la voce del pilota che le disse: “Il libriccino rosso”. Si ricordò allora che aveva cambiato il diario, ritrovò quello rosso e individuò il nome di una certa Venia di Milano.

Venia insieme a Giorgio Cozzi

Venia insieme a Giorgio Cozzi

Lo comunicò ad Enzo che chiese come poteva mai trovare una sensitiva in una città come Milano senza sapere né indirizzo, né numero di telefono. Lei rispose come sentiva la voce dentro di sé: “Vai in giro per negozi e la troverai”. Sembrava una cosa molto improbabile, ma funzionò. Venia aiutò Enzo a ritrovare un equilibrio e una stabilità che gli permise di tornare a vivere e a fare l’imprenditore.
In seguito l’uomo le chiese di metterlo in contatto con la moglie defunta e Venia si rifiutò. Di fronte alle sue insistenze si decise a portarlo a Camerino da Raul Bocci, un noto medium, che cadde in trance, senza esito. Ma successe qualcosa di imprevedibile: Venia cacciò un urlo improvviso e si mise a piangere a dirotto, bagnando il vestito e quello del marito con un mare di lacrime, e incominciò a parlare come se fosse la moglie di Enzo. Descrisse l’incidente, la posizione a bordo, che non corrispondeva a quanto noto, come era disposto l’aereo nel Gran Canyon dove era caduto ed ancora non recuperato. Poi una serie di questioni personali tra marito e moglie. Venia si riprese e l’esperienza sembrava terminata. Ma dal giorno seguente incominciò a comportarsi come la moglie di Enzo. Ogni giorno alle 17 l’orologio si fermava (all’ora dell’incidente), aveva sempre stanchezza ed apatia. Non la riconoscevamo più. Aveva sempre quel ricordo di un forte dolore all’orecchio che l’aveva fatta urlare e provava sentimenti diversi, che non riconosceva suoi. Aveva malesseri tipici della moglie di Enzo e voleva che lui facesse le cose chieste nella seduta quando “era” quell’altra. Una notte sentì uscire qualcosa dall’orecchio: era un pezzo di compensato come se fosse un pezzetto dell’interno dell’aereo. Da quel momento Venia ritornò se stessa, l’orologio non si fermò più e i sentimenti tornarono ad essere quelli di sempre.
Naturalmente la descrizione dei posti a bordo erano corretti quelli descritti da Venia e non quelli conosciuti da Enzo, come fu confermato dalle autorità americane (c’era stato uno spostamento in volo). Come si può notare tutta questa esperienza è infarcita di interconnessioni che potrebbero meglio essere spiegate dall’approccio spiritualista rispetto a ciò che la scienza materiale può esprimere. Addirittura si potrebbe pensare alla volontà extraterrena della moglie di Enzo di comunicare con lui cose importanti e quindi un intervento fortemente voluto da una dimensione oltre la vita, congiunto con l’ostinazione di Enzo a voler comunicare con la moglie.
Per la Parapsicologia vale sempre, in primis, la ricerca di spiegazioni sul piano animistico, in linea con le Scienze Naturali, tuttavia non può escludere ipotesi più ardite.

La Scienza attuale è chiusa su questi temi dalla sua stessa natura
Il limite della Parapsicologia è quello di dover cercare di spiegare fenomeni con metodi che non sono in grado di spiegarli, dovendo peraltro continuare a dare dimostrazioni dell’esistenza dei fenomeni stessi.
La casistica spontanea, a cui in un certo senso appartengono i fenomeni medianici, è talmente ricca che sembra un esercizio inutile rincorrere la speranza di dimostrarla come fatto reale, mentre lo sforzo di innovazione nella ricerca dovrebbe aprire le nostre menti a dare ragione di probabilità impossibile o di un impossibile altamente probabile.
Esiste l’aldilà? Esiste una vita dopo la vita? Esiste una dimensione diversa in cui albergano le anime dei non più vivi sul piano materiale? Le domande sono ancora aperte e lo spiritismo o meglio spiritualismo può solo rispondere con la fede, non può certificare i fatti extracorporei.
La Scienza è chiusa su questi temi dalla sua stessa natura: la conoscenza è frutto di un metodo vincolante e inapplicabile ai casi medianici, che vengono rifiutati per l’incapacità di spiegarli razionalmente. La filosofia può accettarli come aspetti della conoscenza umana, che non si assoggettano alle severi leggi delle metodologie scientifiche, ma che non per questo sono meno reali. Per essa la conoscenza dell’essere è senza limiti aprioristici e può studiare ed indagare forme evolutive o olistiche senza perdere la propria natura ispirativa. La Parapsicologia, pur avviluppata nel suo dilemma di fondo (dimostrare o spiegare), è un ponte tra l’inconoscibile e le vie della conoscibilità, è un processo di ricerca degno di essere vissuto eroicamente per aprire la strada ad una Scienza più allargata, più evoluta, più umana, più spirituale.
Il ruolo della Parapsicologia, tra materia e spirito, è quello di trovare una via che aiuti la Scienza ad affrontare tematiche fondamentali anche se difficili da sottoporre al vaglio del metodo scientifico.

Fonte: http://www.karmanews.it/

 



 

 

 

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